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Ma prima un messaggio urgente: ecco cinque gravissime debolezze che rendono sempre più difficile e complesso il tuo lavoro e il difenderti dall’omologazione a cui le società mandanti ti stanno spingendo, facendoti diventare sempre più uno “sportello bancario ambulante”.
Caro Consulente finanziario,
Nel breve periodo, tutte le attività di tipo consulenziale si troveranno a fare i conti con una serie di fenomeni che, a prescindere dal settore in cui si opera, renderanno sempre più difficile operare con soddisfazione personale (ed economica), portando la tua attività a vivere prima un periodo di asfissia… Per poi spingerti sempre più giù, fino a un punto di non ritorno.
Il 2022 ha sicuramente messo a dura prova i tuoi “nervi”. La volatilità dei mercati, il nervosismo dei clienti, le richieste sempre più importanti provenienti dalle società mandanti. Tutte queste cose hanno fatto sì che, ciò che era la parte più piacevole del fare il tuo lavoro, si trasformasse in qualcosa di davvero impegnativo, di poca soddisfazione e, in alcuni casi, di estremamente sgradevole.
Magari ciò sto scrivendo non ti tocca poiché il livello di insopportabilità nel fare il tuo lavoro non è arrivato ancora a livelli tali da renderti sempre più faticoso incontrare i clienti.
Oppure, magari, tutto questo, purtroppo sta già succedendo.
Non amo essere definito uno che affida il proprio destino al fato. Per questo voglio dirti subito che esiste un unico modo per tornare a ritrovare il piacere di lavorare ma, soprattutto, per essere riconosciuto come un professionista autorevole da parte dei clienti.
Se vuoi riuscirci, sappi già da ora che non è una questione di SE lo farai… ma di QUANTO VELOCEMENTE.
Ogni giorno che passa, che tu lo voglia o no, c’è qualcuno che sta muovendosi alle tue spalle, incurante di te e del tuo futuro, che cerca di mettere sempre di più in discussione il tuo ruolo… E sto per dirti come metterti in salvo!
Prima, però, ecco a te TRE FATTI che puoi tranquillamente verificare nell’ultimo rapporto che CONSOB ha effettuato sulle scelte di investimento delle famiglie italiane.
Da quanto riportato nel Rapporto Consob, potremmo dire che:
C’è spazio solo per un tipo di consulenza finanziaria. Quella che parla di performance, di prestazioni di prodotto e che non affronta minimamente i temi della pianificazione finanziaria.
Da anni continuo a dire che il settore si va sempre di più commoditizzando. Non vi è ormai differenza - nel percepito che ha la clientela - tra uno sportello bancario tradizionale e un consulente finanziario.
Ormai il catalogo prodotti a loro disposizione è lo stesso. La differenza sta nel fatto che il consulente finanziario raggiunge la clientela a domicilio e, dal punto di vista del cliente, è sicuramente qualcosa di molto conveniente.
Ma questa è consulenza finanziaria?
Nel momento in cui tutti propongono gli stessi prodotti, è normale che il consumatore li paragoni tra loro e decida o per il prezzo o per la comodità.
Se tutti vendono mele, è normale che una persona decida di comprare le mele meno care o di comprarle dal fruttivendolo più vicino.
Tutto questo porterà progressivamente la consulenza finanziaria a scomparire, costretta nella morsa di margini sempre più esigui e di piattaforme di intelligenza artificiale che saranno in grado - molto presto - di sostituire gli esseri umani.
Al contrario, le persone sono desiderose di poter cogliere nuove opportunità.
E sono convinto che la pianificazione finanziaria, se opportunamente presentata, possa costituire per i clienti una grandiosa opportunità.
So già che ci hai provato più e più volte a proporre la pianificazione finanziaria.
Ti immagino già provare a parlare di obiettivi al signor Rossi, tuo cliente da anni. E conosco già anche la sua riposta: “Guardi non ho obiettivi, non mi interessa la cosa. Ciò che per me è importante è che questi investimenti guadagnino e non perdano”.
Non mi stupisco che dopo qualche “no” ti sia detto: “Ma chi me l’ha fatto fare a proporgli qualcosa di nuovo? Lascio perdere, continuo a lavorare come ho sempre fatto e chi s’è visto s’è visto!”
Voglio dirti una cosa: è normale che i clienti ti abbiano risposto in quel modo. È normale che non trovino “sexy” la tua proposta.
Ma sappi fin d’ora che, se non hai avuto il successo che tanto desideravi nel proporre loro la pianificazione finanziaria...
In Italia non esistono scuole che insegnano a trasformare un Consulente finanziario in vero e proprio Financial Planner, capace di affermarsi sul mercato, rendersi distinguibile e, soprattutto, raggiungere agli occhi dei clienti quella autorevolezza necessaria per poter lavorare con soddisfazione e per avere un grande impatto nella vita dei clienti.
Al massimo, esistono percorsi di formazione di tipo tecnico che ti istruiscono su tutto ciò che ti potrebbe potenzialmente servire per essere considerato meglio di quanto sei ma che, alla fine, all’atto pratico, più di farti appendere un diploma incorniciato in ufficio, non sono in grado di darti il giusto metodo, le giuste strategie e le giuste tattiche per acquisire un cliente desideroso di affidarsi a te.
Oppure, c’è la formazione delle società mandanti che, purtroppo, viene progettata ed erogata con la sola finalità di farti collocare i nuovi prodotti che vengono sfornati settimanalmente.
Quindi, il messaggio è molto semplice:
Ma ti avverto, la finestra di tempo in cui puoi agire è molto limitata (limitatissima).
Come hai visto dai dati che ti ho mostrato poco fa, sembrerebbe che la pianificazione finanziaria non sia proprio l’argomento più interessante che i clienti desiderano affrontare con un consulente finanziario.
Al netto dei desideri della categoria, le società mandanti, da questo punto di vista, sono molto contente che regni questo mood tra i clienti.
Per loro, è una straordinaria occasione per sfornare di continuo nuovi prodotti, incuranti delle vere ragioni per le quali un cliente dovrebbe pianificare.
Per questo, ritengo che invece vi siano degli spazi enormi da conquistare con un approccio totalmente differente.
Un approccio che faccia comprendere ai clienti che tu costituisci per loro principalmente una nuova opportunità e non qualcosa di apparentemente migliore di ciò che hanno già.
Inoltre, arrivare primi in un certo contesto, vuol dire assicurarsi un vantaggio competitivo difficilmente colmabile da chiunque arriverà dopo.
Dal mio punto di vista, sei già in estremo ritardo, ma voglio farti un regalo per far sì che tu possa correre dritto verso il traguardo senza sbandare e prendere strade sbagliate.
Perciò, lascia che ti mostri i cinque problemi che rendono la tua attività vulnerabile - nel contesto attuale.
(Quanto ti dirò nei prossimi punti ha un valore inestimabile. Avrei pagato qualsiasi cifra per avere queste stesse informazioni all’inizio della mia carriera, venticinque anni fa, quando - come te - ero un Consulente finanziario).
Ho fatto consulenza e formazione con migliaia di consulenti finanziari negli ultimi 7 anni, e ho visto fare questo errore tremendo da non so quante persone.
Nella mia esperienza ventennale come consulente, anch’io ho commesso questo errore centinaia di volte:
Pensare di poter parlare di pianificazione finanziaria solo dopo che il cliente ci ha consegnato i soldi e si è affidato a noi.
Vorrei porti una domanda: “Ma secondo te, nel momento in cui un cliente decide di affidarsi a te, trasferendo i propri soldi dalla precedente realtà con la quale operava, ha la sensibilità e soprattutto l’interesse di parlare di pianificazione finanziaria?”
Parliamoci chiaro. Se è arrivato a te è semplicemente perché è alla ricerca di qualcuno che lo metta nella condizione di uscire da una situazione di insoddisfazione palese che sta vivendo, in merito ai propri risparmi.
Ogni consulente finanziario, oggi, porta a casa un cliente semplicemente perché insoddisfatto della propria situazione presso un’altra banca.
E sapendo come operano le banche tradizionali, appiattite solo ed esclusivamente sulla proposta di prodotti, vedo difficile che un cliente bancario non ragioni solo ed esclusivamente in una ottica di prodotto e di performance. Solo questo e nient’altro.
Sono pronto alla “rissa” con chiunque sostenga il contrario. Sì, certo, sicuramente il tuo approccio sarà differente da quello di qualsiasi altro collega, ma nessuno mi toglie dalla testa che le cose stiano andando esattamente in questo modo.
In realtà, ciò che avresti dovuto fare (o fare da qui in poi) è guardare come si muovono i financial planner americani o anglosassoni nel trattare questo tipo di tema.
Nei miei corsi di formazione ho sempre cercato di offrire ai miei studenti quanto di più pratico potessero mettere in atto per ottenere risultati importanti.
Imprendipromotore non fa altro che trasferire ai propri studenti ciò che quotidianamente applichiamo in azienda con i nostri clienti.
E, nel mio caso, prima di prendere incarichi di consulenza da consulenti finanziari, è fondamentale capire quali siano i loro obiettivi principali di vita e professionali.
Potrà sembrarti strano, ma se voglio affiancare un consulente finanziario nella sua crescita personale e professionale, non posso prescindere dal comprendere cosa sia e che cosa vorrà diventare.
Tutti coloro i quali mi chiedono semplici scorciatoie sono gentilmente messi alla porta. Esattamente come dovresti fare tu nel momento in cui un cliente ti chiede semplicemente di offrirgli dei prodotti performanti per far crescere il suo patrimonio.
Quindi, correggi subito il tiro e preparati alla prossima debolezza fatale.
Questa è una debolezza molto diffusa tra i consulenti finanziari. Un retropensiero diffusissimo.
Molti consulenti finanziari, specialmente coloro che svolgono l’attività da molti anni, ritengono che:
MA
In questo caso, la consulenza finanziaria dimostra tutta la sua debolezza in termini di proposizione di valore.
Cerco di spiegarmi meglio.
Se tu continui a essere un’alternativa “migliore” per i clienti, e cioè più economica o più comoda (in sostanza, più conveniente), è normale che a farla da padrone siano proprio i clienti che ti considerano come una sorta di distributore a domicilio di servizi e strumenti finanziari.
Sono consapevole di essere molto “ruvido” nel darti questa definizione, ma al netto dell’auto-narrazione del settore e della “prosopopea” di alcuni consulenti finanziari che continuano a farsi vanto dei risultati raggiunti, la questione sta proprio qui.
Se continui a proporti come una sorta di sportello bancario più efficiente e con maggiore conoscenza delle dinamiche finanziarie, è normale che i clienti vogliano da te quello che solitamente ottengono da uno sportello bancario: un prodotto finanziario.
Un essere umano opera delle scelte in base alla propria conoscenza e all’esperienza che ha maturato sino a quel momento.
Un cliente è un essere umano e, pertanto, se la sua esperienza – fino a un certo punto - è stata caratterizzata dall’acquisto di titoli o prodotti finanziari, con l’unico scopo di non perdere e di guadagnare, diventa difficile per lui operare in autonomia e con un livello di consapevolezza diversa (quella della pianificazione finanziaria, per l’appunto).
Avere una serie di obiettivi collocati nel tempo, ai quali essere legati da un punto di vista emotivo e con una strategia ben definita per raggiunerli: questa è pianificazione finanziaria evoluta.
L’anno scorso, nel 2022, durante i momenti di grandissima volatilità, ho offerto alla community dei consulenti finanziari un webinar gratuito intitolato “Mercati da paura”.
Probabilmente vi hai partecipato. E se non l’avessi fatto, ti riporto una sintesi qui.
Nel webinar raccontavo di come relazionarsi con un cliente che fosse in panico per l’andamento dei mercati.
Raccontavo dell’importanza di far capire ai clienti che esistono due ineluttabilità:
Di fronte a due imprevedibilità così rilevanti, è necessario elaborare un piano, una strategia. E chi se non un consulente finanziario è in grado di farlo con tutta la competenza necessaria?
Procediamo con il prossimo errore.
“Le persone comprano sull’emozione, giustificando con i fatti”.
Ed è vero per tutti gli esseri umani: persino per gli ingegneri civili, massima espressione della razionalità su questa Terra (questa, è una definizione che mi diede un mio cliente ingegnere civile quando ero un consulente finanziario come te).
Il denaro, come la salute e i figli, sono i tre argomenti che più creano emozione nelle persone.
Legati al denaro ci sono sentimenti ed emozioni quali la sopravvivenza e l’avidità. Da qui, l’ipersensibilità da parte dei risparmiatori e investitori nel non voler perdere ma anche, all’opposto, nel voler guadagnare a tutti i costi.
In tutto questo si inserisce la tua professione che, da quando ha fatto capolino sul mercato, è sempre stata caratterizzata da una struttura degli Economics e della modalità di guadagno di tipo transattivo.
Mi spiego meglio: un cliente ti affida il suo denaro e tu gli vendi dei prodotti/strumenti finanziari dai quali ricavi delle commissioni. Commissioni frontali (front fee) o commissioni ricorrenti (management fee).
Ora, nel momento in cui il risparmiatore, per il suo livello di conoscenza ed esperienza, non è in grado di concepire altra modalità di gestire il proprio denaro se non attraverso la logica del “non voglio perdere/mi faccia guadagnare il più possibile”, diventa abbastanza naturale che l’industria si muova esattamente nel cercare di esaudire al meglio questa richiesta.
Ma con quali conseguenze? Che quando le cose vanno bene, i mercati sono Toro, tutto procede per il meglio e la relazione con i clienti è somigliante in tutto e per tutto ad una bella luna di miele.
Quando, però, le cose prendono una piega differente (e cioè, la volatilità inizia ad aumentare e i mercati picchiano all’ingiù) ecco che la luna di miele si trasforma in luna di fiele.
Nel mentre, il consulente finanziario, sia durante la luna di miele, sia durante la luna di fiele, è costantemente messo sotto esame dai clienti.
“Vediamo che cosa è accaduto al portafoglio nell’ultimo trimestre. Che cosa hanno reso i miei risparmi rispetto all’ultima volta che ci siamo incontrati?”
Continuando ad approcciare i clienti in modo tradizionale e, soprattutto, considerandoli un portafoglio installato sul corpo di un essere umano e non come veri e propri individui in possesso di denaro finalizzato al raggiungimento di importanti obiettivi di vita, diventerà davvero difficile riuscire a cambiare questa situazione.
Una situazione in cui i consulenti finanziari sono artefici di questa stessa dinamica che li porta a essere messi in croce dai clienti ogni volta che li incontrano.
Per questo, è necessario iniziare a introdurre i concetti di pianificazione finanziaria in modo che sia ritenuta vantaggiosa, se non addirittura più vantaggiosa da parte dei clienti (più di tutto quello che abbiano già fatto finora).
Tutto ciò richiede un metodo e una procedura robusta e che porti - prima di tutto - te ad abbandonare l’idea che i clienti siano dei portafogli con le gambe.
E poi che persuada i clienti a capire che è molto più vantaggioso ragionare in termini di pianificazione finanziaria anziché di mero prodotto finanziario che consente solo di guadagnare di più o perdere di meno.
Immagina questa scena. Sei in sala d’aspetto, in attesa del tuo turno per incontrare il medico di base.
Finalmente, dopo aver atteso qualche interminabile decina di minuti, entri e ti siedi di fronte a lui.
Lui ti squadra e, preso il ricettario, comincia a scrivere. Dopo pochi istanti, ti consegna le ricette e ti congeda.
Non ti chiede nulla, ti guarda solo e prescrive.
Andresti da un medico di questo tipo? Immagino di no. Avresti voluto che ti chiedesse i motivi per i quali ti sei rivolto a lui.
Avresti voluto che ti chiedesse come ti sentivi in quel momento.
Avresti voluto che ti chiedesse se stessi assumendo dei farmaci e, se la risposta fosse stata affermativa, di che tipo.
Insomma, avresti desiderato che prima di prescriverti una cura avesse svolto una diagnosi accurata.
Prova a riflettere un attimo: sbaglio o ciò che accade frequentemente tra consulente finanziario e risparmiatore è esattamente questo? Il consulente finanziario si limita a prescrivere la cura, senza diagnosticare in alcun modo che cosa il paziente/risparmiatore stia vivendo e abbia vissuto fino a quel momento.
Il consulente finanziario/medico si limita a visionare il portafoglio/aspetto esteriore del cliente e procede immediatamente nella prescrizione di soluzioni.
Ma questo tipo di soluzioni non sono basate su una corretta anamnesi né sui desiderata del cliente/paziente!
In un mondo di medici così, è ovvio che anche i pazienti si siano abituati a questo tipo di approccio.
E, nel momento in cui le cose non andassero come sarebbero dovute andare, anziché cambiare cura si preferisce cambiare medico/consulente.
Sì, perché in un mondo di medici tutti uguali - agli occhi dei pazienti - è più naturale cambiare professionista anziché la cura.
Ma ora vediamo l’ultima debolezza fatale, quella che da sola può arrivare a compromettere seriamente la tua vita e quella della tua attività professionale.
Quanta strada pensi di poter fare se continui a guidare guardando soltanto dagli specchietti retrovisori?
Temo molto poca. Non è un caso se gli specchietti retrovisori siano di dimensione decisamente inferiore rispetto al parabrezza!
L’ampiezza del parabrezza, metaforicamente, ti invita a guardare avanti e a valutare in tutto e per tutto la bellezza del paesaggio, ma anche i pericoli che potresti trovarti di fronte.
Come ho avuto modo di scriverti in precedenza, in questi anni ho formato migliaia di consulenti finanziari.
E moltissimi - non tutti fortunatamente - coltivavano nella loro testa lo stesso pensiero:
“Siccome le cose sono andate tutto sommato bene finora, credo che potranno continuare ad andare così anche per il futuro.”
Questo atteggiamento mentale è il più sbagliato per affrontare il futuro.
Vuol dire guidare guardando solo dagli specchietti retrovisori.
Non ne sei convinto? Lascia che ti spieghi.
Sono tutti interrogativi che tu, come professionista, dovresti porti.
Perché c’è il rischio che la tua generazione di valore - che esiste, c’è, ed è percepita dai tuoi clienti - venga offuscata dal tema inducement quando, in realtà, il mercato – e di questo sono convinto! - è assolutamente pronto a pagare una parcella per la tua consulenza.
La velocità e i cambiamenti - che i due anni di pandemia hanno impresso al nostro contesto - sono evidenti e sotto gli occhi di tutti.
Interi settori sono scomparsi, altri hanno dovuto ridimensionarsi in maniera importante.
Il settore della consulenza finanziaria sembrerebbe rimasto immune da questo tipo di sconvolgimenti.
Purtroppo, per molti le cose non stanno così: il dibattito, per esempio, sull’abolizione degli inducement, ne è un esempio lampante.
Sperare che tutto continui esattamente come prima, con le prese di posizione dell’associazione di categoria, connivente con le società mandanti che hanno logiche diametralmente opposte a quelle verso cui dovrebbe andare la consulenza finanziaria, è significativo di quanto non vi sia consapevolezza di quanto il futuro stia arrivando alla velocità della luce.
È pensabile che la consulenza finanziaria continui a operare in una logica di mera distribuzione di prodotto? E per quanto ancora i costi di accesso agli investimenti da parte dei clienti saranno sostenibili ai livelli attuali?
Sono tutti interrogativi che tu, come professionista, dovresti porti.
Perché c’è il rischio che la tua generazione di valore - che esiste, c’è, ed è percepita dai tuoi clienti - venga offuscata dal tema inducement quando, in realtà, il mercato – e di questo sono convinto! - è assolutamente pronto a pagare una parcella per la tua consulenza.
Arrivato fin qui potresti chiederti:
Se sei un mio Studente, probabilmente starai sorridendo nel leggere la mia presentazione, e forse ti sembrerà assurdo che, dopo tanti anni come formatore, qualcuno non possa conoscermi.
Ma se è la prima volta che senti parlare di me, permettimi di raccontarti un po’ di cose personali, come se fossimo due amici davanti a un buon bicchiere di rosso.
Ho iniziato la mia carriera in banca, in quella che allora era una delle due banche di cui Padova, la mia città, si poteva fregiare: la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Ci sono rimasto sette anni, finché non ho deciso di cambiare lavoro e imparare un mestiere: quello del promotore finanziario.
Ebbene sì: allora, quello che oggi è chiamato consulente finanziario, si chiamava promotore finanziario.
Ho mosso i primi passi in questa professione in Banca Fideuram. Per me è stata una scuola (professionale e di vita) pazzesca!
Fin da subito ho iniziato a chiedermi come potessi migliorare il mio modo di svolgere l’attività.
Mi chiedevo come fosse possibile che i consulenti finanziari dovessero faticare così tanto nell’acquisizione di un cliente.
Al tempo, nella mente dei clienti c’era solo la banca tradizionale. Non che oggi le cose siano così tanto cambiate!
L’unica chance per guadagnare la fiducia di un cliente, per un consulente finanziario, stava essenzialmente nella sua capacità di dimostrargli che gli investimenti affidati sarebbero stati in grado di performare meglio, correndo dei rischi calcolati.
Sono passati vent’anni e le cose, purtroppo, non sono cambiate. Quando un cliente si affida a un consulente finanziario, il “non detto” tra i due continua, purtroppo, a essere lo stesso: misurare tutto in performance.
Tutto ciò è dovuto essenzialmente al fatto che, dal punto di vista di un cliente, un consulente finanziario e il suo servizio di consulenza sono diventati delle vere e proprie commodities.
Un servizio, peraltro, tutto incentrato sulla logica di prodotto. Non è ovviamente colpa dei consulenti finanziari ma del sistema che basa la sua sussistenza proprio sul collocamento di prodotti.
Un sistema guidato essenzialmente dall’offerta.
In tutti questi anni mi sono chiesto come poter cambiare questa logica. Vi sono libere professioni a carattere consulenziale che, invece, essendo guidate dalla domanda, hanno una percezione totalmente differente presso la clientela.
Penso a professioni come quella dell’avvocato, del notaio e del dottore commercialista.
Tutte queste professioni sono, appunto, guidate dalla domanda. Perché? Semplice!
Ti rivolgi a ciascuno di questi professionisti perché hai un problema da risolvere. E loro ti forniscono delle soluzioni.
Una dinamica molto differente da quella che si instaura tra consulente finanziario e cliente, nella quale l’oggetto della relazione è lo scambio di denaro contro dei prodotti finanziari!
Ma come cambiare questa dinamica? La soluzione sta nel cambiare -prima di tutto - la mindset dei consulenti finanziari.
Se non puoi cambiare il mondo circostante, puoi sicuramente cambiare il tuo approccio al mondo, il modo che hai di concepirlo.
Mi sono iscritto a un Master in Business Administration, ho letto centinaia di libri, ho frequentato corsi di marketing, vendite, organizzazione aziendale e ho avuto contatti con i migliori formatori esistenti sul mercato.
Ho messo a punto diverse strategie e commesso centinaia di errori, ma alla fine sono arrivato a trovare la giusta formula, estremamente efficace, che consente di cambiare la mindset del consulente finanziario, rendendolo consapevole del proprio valore e consentendogli di avere un approccio alla professione totalmente differente da quello che ha avuto sinora.
Un approccio imprenditoriale! Sì, perché sono convinto che un consulente finanziario per affrontare le grandi sfide che il presente e il futuro gli presenta e presenteranno, non può non abbracciare una mindset da vero e proprio imprenditore.
Ecco, dunque, che dopo aver messo nero su bianco il mio metodo, a un certo punto è arrivato anche il momento di condividere le mie scoperte con tutti i consulenti finanziari.
E soprattutto (quello che conta più per te) ho testato le mie conoscenze con decine di consulenti finanziari di tutte le reti, da Nord a Sud, che hanno ottenuto risultati molto importanti.
Non esiste un altro evento come questo… e non lo dico io.
La formazione che i consulenti finanziari sono abituati a frequentare è essenzialmente tecnica. E il più delle volte, essa è organizzata dalle società mandanti in base alle priorità commerciali che hanno.
I formatori coinvolti si trovano a condividere le loro competenze in aula, fortemente condizionati dalla committente.
Da anni Imprendipromotore ha scelto la via dell’autonomia e dell’indipendenza.
Cosa vuol dire tutto questo? Che viviamo orgogliosamente della fiducia dei nostri clienti, i quali sono ben lieti di “mettere mano al loro portafoglio” per godere di una formazione realmente indipendente, creata senza condizionamenti di sorta né conflitti di interesse.
Tutta la mia proprietà intellettuale è realizzata mettendo al centro le tue esigenze di consulente finanziario.
Esigenze di autonomia, di indipendenza e di riconoscimento di un ruolo di fondamentale importanza nella vita dei clienti.
Sono ormai trascorsi sette anni da quando ho deciso di fondare Imprendipromotore e, in tutto questo tempo, i casi di successo si sono moltiplicati.
Il segreto: il cambio di mindset dei miei studenti e, cosa altrettanto importante, l’applicazione pratica delle tante strategie e tattiche di marketing e di tecniche di relazione che ho avuto modo di insegnare loro nei miei corsi.
Se lavori (o hai intenzione di lavorare) facendoti percepire come quel professionista con la “P” maiuscola che avresti sempre voluto essere, allora non devi avere alcun dubbio!
Devi assolutamente partecipare a Pianificazione Finanziaria Evoluta.
Perché?
Bene, lascia che ti mostri le mie carte, partendo prima da che cosa imparerai in questo corso, per poi passare ai risultati che i miei Studenti hanno ottenuto grazie alla mia formazione.
Per scendere da questa giostra infernale, l’unico modo è seguire punto per punto la lista che leggerai pocanzi… ovvero, tutto quello che imparerai durante Pianificazione finanziaria Evoluta:
(È lo stesso segreto che ho usato io per essere leader indiscusso del mio settore senza l’ombra di un competitor decente all’orizzonte).
No, non è magia né stregoneria.
Parlare di pianificazione finanziaria in un mondo di consulenti finanziari concentrati solo sulla vendita di prodotti è come vestire di rosso in un mondo che usa solo il grigio: impossibile non essere notati!
Distinguersi è l’unica via che ha un consulente finanziario per affrontare e vincere le sfide che il settore gli sta ponendo di fronte.
Avere un posizionamento chiaro sul mercato - che ti renda assolutamente differente dagli altri - sarà la tua scialuppa di salvataggio quando il Titanic (il settore della consulenza finanziaria per come è concepito oggi) incontrerà l’iceberg rappresentato dalla riduzione dei margini sui prodotti, dalla commoditizzazione del servizio di consulenza (per come viene proposto oggi), dalle piattaforme di intelligenza artificiale e di robo-advisor.
Il settore continua a ballare al suono dell’orchestrina del Titanic, avendo fede che la nave su cui sta viaggiando sarà più solida dell’iceberg con il quale andrà a collidere.
Peccato che quando quel momento arriverà, le poche scialuppe disponibili saranno prima di tutto occupate dal management della nave… Che si guarderà bene di fare posto ai passeggeri!
Vuoi essere tra i primi a prendere posto sulla scialuppa e salvarti?
Questa è soltanto una piccola parte di quanti consulenti finanziari come te hanno raggiunto risultati straordinari grazie a ciò che hanno appreso con la formazione IMPRENDIPROMOTORE.
Capisci che non esiste un solo motivo al mondo per il quale dovresti perderti un evento del genere?
Certo, potrei rispondere io a questa domanda.
Ma arrivato a questo punto non ha alcun senso se non sei tu quello convinto di quanto questa singola decisione – presa o non presa – determinerà il successo – o l’insuccesso – della tua attività e del tuo futuro.
Tutto in base a ciò che deciderai di fare.
Perciò, lascia che ti mostri i risultati - e il livello di soddisfazione - che i miei Studenti hanno raggiunto nel corso degli anni, grazie a ciò che hanno appreso grazie al metodo IMPRENDIPROMOTORE:
Puoi scegliere di continuare a fare come hai sempre fatto, ottenendo i risultati che hai sempre ottenuto, investendo ore e ore di tempo nel tuo lavoro, facendoti mettere sotto esame dai clienti ogni volta che li incontri, correndo all’impazzata a spegnere “fuochi emotivi” per l’andamento dei mercati. Puoi continuare a pensare che non ci sia rimedio a tutto ciò. Puoi continuare a pensare che, finché la barca va, è giusto lasciarla andare. Puoi continuare a fare da sportello bancario a domicilio dei tuoi clienti.
Puoi pensare di essere arrivato, che non ci sarà nulla di straordinariamente nuovo in quello che imparerai, e che i tuoi risultati attuali non siano così male.
Continuerai a lavorare con il tuo ritmo, le tue routine, i tuoi risultati, le tue competenze tecniche, illudendoti che ciò che è stato in passato si avvererà anche in futuro, aspetterai l’agognata pensione e… Auguri di cuore!
Puoi decidere che non farai parte di quel gruppo di consulenti finanziari che pensano che la professione sia più simile a quella di un lavoratore dipendente bancario anziché di un professionista con la “P” maiuscola. Che sei stanco di dover passare di collocamento in collocamento, di dover essere messo sotto esame dai clienti… “Quanto ha fatto il mio portafoglio questo mese? Come mai nell’altra banca o con l’altro consulente sto perdendo meno che da lei?”
Puoi decidere finalmente che questo è il momento in cui cambierai le sorti della tua attività come consulente finanziario, e darai al tuo lavoro di una vita il posto che merita.
Per farlo, non devi fare altro che partecipare alla prossima edizione di...
Tutto quello che devi fare è compilare il modulo che trovi in fondo alla pagina, e uno dei nostri Tutor di Metodo Imprendipromotore ti contatterà in tempi brevissimi per darti tutte le informazioni che ti servono e guidarti nel capire come Pianificazione Finanziaria Evoluta può aiutarti nel farti percepire come quel professionista che hai sempre desiderato essere.
Ti prometto sin d’ora che, se capirai che questo non è il corso che fa per te, non proverò a forzarti IN ALCUN MODO.
Sono convinto che i clienti debbano in maniera naturale e spontanea decidere di cogliere un’opportunità. Del resto è ciò che un bravo Consulente finanziario dovrebbe fare tutti i giorni.
Fare in modo che i clienti vengano a lui per l’autorità che esprime oltre al valore che genera.
Nei tre giorni di corso nessuno ti riempirà di chiacchiere, ti racconterà storielle o ti spingerà a fare cose che non sono nelle tue corde. Ho fatto per vent’anni il tuo lavoro e so perfettamente in quali ambiti puoi muoverti.
Il mio metodo, come avrai capito, è tutto fuorché quello di spingere le persone a fare cose che non desiderano. È esattamente il contrario. Troverai solo sincera attenzione e voglia di aiutarti.
Ora è arrivato il momento di fare la tua scelta.
Se vuoi diventare un vero Financial Planner con clienti che lo cercano e desiderano rapportarsi con lui, un financial planner che esprime autorevolezza e non si fa mettere sotto esame tutte le volte che incontra i clienti…
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